L’Associazione
L’ANICAV – Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali – nata a Napoli il 5 Febbraio 1945, è l’Associazione di rappresentanza delle aziende private che operano nel settore della trasformazione e della conservazione dei prodotti vegetali.
Con circa 100 associati rappresenta circa i 3/4 di tutto il pomodoro trasformato in Italia e più della metà dei legumi conservati in Italia.
In particolare, l’ANICAV è la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo per numero di imprese aderenti e quantità di prodotto trasformato.
Nel 2023 il fatturato dell’intero comparto produttivo delle conserve di pomodoro e legumi è stato di 6,25 miliardi di Euro, di cui oltre il 70% prodotto dalle aziende associate ad ANICAV.
A livello nazionale ANICAV aderisce a Confindustria e Federalimentare, mentre a livello internazionale fa parte dell’Association Mèditerranènne Internationale de la Tomate de Conserve, del World Precessing Tomato Council, di Tomato Europe e di PROFEL.
ANICAV aderisce:
A livello nazionale
A livello internazionale
La Storia
Il 5 febbraio 1945 si costituì a Napoli, per iniziativa di un gruppo di industriali conservieri, l’Associazione Nazionale degli Industriali delle Conserve Alimentari e Vegetali con l’obiettivo di tutelare gli interessi dell’industria di fronte agli enormi problemi posti dal perdurare dello stato di guerra in una ampia parte del Paese (approvvigionamento di zucchero, di combustibile, di banda stagnata) e dal desiderio di realizzare quell’autonomia organizzativa del settore delle conserve alimentari vegetali che la singolarità del precedente ordinamento sindacale aveva sempre impedito.
Nata come aggregazione spontanea, assunse la forma legale di Associazione il 18 agosto 1945 con atto del notaio Sanseverino in Napoli.
Sotto la guida del suo primo Presidente, Enrico Vitelli, un fervido presenzialismo istituzionale dell’Associazione garantì, fin dalle prime battute, un’interlocuzione privilegiata sui temi inerenti l’industria conserviera: l’approvvigionamento delle materie prime, la fissazione del prezzo, la pianificazione della produzione agricola, l’approvvigionamento di zucchero, di combustibile, di banda stagnata; e ancora, i controlli sulla qualità, sollecitati dagli U.S.A. che, negli anni cinquanta, avevano dato forte impulso al settore delle conserve vegetali.
Al 31 dicembre 1945 aderivano all’ANICAV già 168 aziende, sia singolarmente che con i loro raggruppamenti più significativi, quali il Comitato dell’Industria Conserviera della Campania, il Centro Industriali Conservieri dell’Emilia e Romagna, l’Associazione degli Industriali Conservieri della Sicilia.
Disciplina dei prodotti alimentari, politiche di inscatolamento, iniziative per la determinazione del prezzo, assistenza nei rapporti istituzionali con gli organi dediti alla salvaguardia dei temi alimentari; e ancora, contratti e accordi-quadro industriali, ma anche studio e realizzazione dei piani di rifornimento del carbone e iniziative per assicurare l’assegnazione di sale, sono solo alcune delle attività che animano quel 1945 intenso e fruttuoso che segna i prodromi della nascita dell’Anicav – l’’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali.
Nel 1946, agli albori dell’attività associativa, il principale settore rappresentato era quello delle conserve di frutta, in particolare marmellate, gelatine, mostarde e frutta sciroppata, categoria di prodotti sviluppatasi a seguito delle agevolazioni fiscali concesse con l’emanazione del D.L. 23 Ottobre 1924, che portò a una delle massime produzioni nel 1942 raggiungendo i 939.000 quintali, cifra che sarebbe stata largamente superata se l’industria produttrice avesse potuto disporre di un maggior quantitativo di zucchero.
Nella stessa epoca, si legge ancora dai bollettini associativi, diverso e più irregolare è invece l’andamento della produzione delle conserve di pomodoro. L’ANICAV inizia la sua opera di difesa degli interessi corporativi occupandosi, in particolare, dei piani import-export, del fabbisogno di banda stagnata, dello scambio delle merci e dei rapporti commerciali con l’estero. E’ chiaro che i temi relativi all’approvvigionamento di materia prima, all’utilizzo di edulcoranti sintetici, all’assegnazione di zucchero per l’industria delle marmellate figurino come i temi principali di quegli anni, in cui l’ANICAV iniziò la sua costante e vigorosa attività istituzionale, impegnandosi nella definizione di una Disciplina delle iniziative industriali e istituzione di una Commissione Centrale dell’Industria.
Tra gli anni ’40 e ’50 in cui iniziarono i primi controlli sulla qualità delle merci in esportazione – legati anche ad una campagna di stampa sulla cattiva qualità dei prodotti italiani messa in atto dagli USA dove, in quegli stessi anni, l’industria delle conserve vegetali era in espansione – grande è l’impegno dell’ANICAV per scongiurare l’uso di anidride solforosa nella preparazione di semilavorati e per l’introduzione di controlli più severi sulla qualità delle conserve vegetali esportate.
Negli anni successivi l’attività associativa è impegnata sul pomodoro e sulla frutta sciroppata.
Dalla fine degli anni ’70, per circa un ventennio, con l’implementazione degli aiuti comunitari, grazie alla sua funzione di certificatore di congruità tra la manodopera impiegata e la quantità di prodotti finiti ottenuti, l’Associazione assume un ruolo centrale e determinante per le aziende del comparto.
A partire dagli anni ’90 l’ANICAV diventa un soggetto centrale delle politiche settoriali, avviando un’interlocuzione privilegiata con le istituzioni nazionali e comunitarie e occupando un posto di primo piano in tutte le decisioni che riguardano il settore delle conserve vegetali e, in particolare, del pomodoro trasformato: dagli accordi interprofessionali, alla regolamentazione dei traffici internazionali, ai tavoli dell’ICE, alla Politica Agricola Comune, alla contrattazione negoziata territoriale.
Nello spirito della Riforma Pesenti di Confindustria, il 26 luglio 2016 è avvenuta la sottoscrizione di un protocollo di intesa ANICAV AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari), che riconosce l’esclusività della rappresentanza del pomodoro e dei legumi in capo ad ANICAV e che ha posto le basi per il passaggio in ANICAV delle aziende di trasformazione del pomodoro ex AIIPA. Si è trattato di un processo finalizzato ad una razionalizzazione della rappresentanza nel comparto delle conserve alimentari vegetali sulla base del principio della maggiore rappresentatività, con l’obiettivo di giungere finalmente ad un’unica Associazione nazionale del pomodoro da industria all’interno di Confindustria.
Nell’ambito del percorso di fusione con le aziende del pomodoro ex AIIPA, al fine di garantire il massimo livello di rappresentatività e di integrazione tra le imprese, tenendo conto della circoscrizione territoriale in cui esse operano e della provenienza associativa, sono stati istituiti due Comitati Territoriali: uno per il Nord, corrispondente all’area di competenza dell’OI Pomodoro da Industria Nord Italia, e uno per il Centro- Sud, corrispondente all’area di competenza dell’OI Centro Sud Italia.
I comitati sono chiamati ad affrontare tutte le tematiche di specifico interesse relative al pomodoro da industria e alle attività connesse ai sistemi interprofessionali ed agli enti territoriali di riferimento.
Dalla sua istituzione ad oggi, l’Associazione ha sempre mantenuto e sostenuto una linea strategica e d’azione strettamente legata all’internazionalizzazione dell’industria conserviera, rafforzando l’attività di tessitura di relazioni istituzionali sul piano estero, confermando ruoli di forte rappresentanza e contribuendo all’affermazione del Made in Italy sui mercati mondiali.
Oggi l’ANICAV sostiene i propri associati nella loro azione imprenditoriale attraverso la difesa degli interessi del settore conserviero, promuovendo lo sviluppo di un’economia che si traduca in opportunità di crescita per l’intera comunità. Una cultura di impresa, l’aggregazione, la legalità, la trasparenza, il rispetto dei diritti dei lavoratori, il rispetto per l’ambiente guidano la vita e le azioni delle imprese associate e rappresentano valori irrinunciabili.
Valori e identità
L’ANICAV partecipa al processo di sviluppo della società italiana, contribuendo all’affermazione di un sistema imprenditoriale innovativo, internazionalizzato, sostenibile, capace di promuovere la crescita economica, sociale civile e culturale del Paese.
L’Associazione realizza la sua mission attraverso il perseguimento di tre obiettivi:
RAPPRESENTANZA
IDENTITÀ
EFFICIENZA
Esprimere adeguata ed efficace rappresentanza dei propri soci in tutte le sedi di interlocuzione esterna, interagendo, nei rispettivi livelli di competenza, con Confindustria e con le altre componenti del sistema confederale.
Assicurare solida identità e diffuso senso di appartenenza associativa attraverso ogni utile azione di sviluppo e di miglioramento dei modelli organizzativi interni.
Erogare efficienti servizi di rappresentanza e di servizio, anche promuovendo e sperimentando sinergie e collaborazioni all’interno del sistema confederale.
Negli ultimi anni l’Associazione ha modificato il paradigma del proprio agire affiancando all’attività di lobbying, tipica di un’associazione di rappresentanza, un’attività di advocacy che possa portare a sensibilizzare e rendere maggiormente consapevoli i consumatori e non solo sulla realtà del comparto.
L’ANICAV è autonoma, apartitica e indipendente da ogni condizionamento esterno. I comportamenti organizzativi e le modalità di funzionamento sono orientati e ispirati al Codice Etico e allo Statuto associativo e al Codice etico e dei valori associativi di Confindustria.
Il principio di legalità, il rispetto delle regole associative, l’etica e la trasparenza sono i valori cui si ispirano l’attività dell’ANICAV e il rapporto associativo.